mercoledì 4 gennaio 2017

TWIN PEAKS è il momento del Re-watch!!!


In quasi trent'anni sono stati scritte miliardi di parole sulla serie televisiva ideata e realizzata da David Lynch e Mike Frost, ma questo 2017 ci regalerà un motivo molto speciale per poterne parlare ancora, ma soprattutto per poterci godere di nuovo le due stagioni e il film di cui è (per ora) composta la serie: nel corso di quest'anno infatti i due creatori della serie originale torneranno per una terza stagione di Twin Peaks, e con loro gran parte del cast originale.
Ora, questo basta per scatenare i milioni di fan in tutto il mondo, ma quello di cui vorrei parlare in questo post è il perché , a prescindere dalla nuova serie, qualunque essere umano dotato di intelletto dovrebbe riscoprire o addirittura (soprattutto nel caso delle generazioni più giovani) scoprire I Segreti di Twin Peaks.
Per prima cosa bisogna parlare della contestualizzazione dell'opera: nei primi anni novanta l'esempio di serie televisiva era Beverly Hills 90210, tanto per intenderci, vicende amorose e intrecci presi in prestito dalla soap opera ma valorizzati da un comparto di scrittura decisamente superiore a tali prodotti per definizione scadenti e dal facile consumo senza impegno particolare. In questo scenario si presenta questo Pilot di circa novanta minuti, durante i quali vengono posti più interrogativi che in un intera stagione del succitato Beverly Hills, per di più il tutto è immerso in un'ambientazione montana lontana dallo sfarzo e dalla bellezza delle classiche ambientazioni delle serie televisive di quegli anni, nella quale ogni singolo personaggio ricopre un ruolo fondamentale, per capire il quale non possiamo far altro che continuare a guardare il dipinto surrealista che Lynch e Frost ci lasciano ammirare un centimetro di tela alla volta.

Twin Peaks non ha inventato la serialità televisiva ma l'ha finalizzata nella forma che ancora oggi mantiene, dando il via a quella progressiva crescita che ha portato le serie tv a liberarsi dal vetusto nomignolo di "telefilm", per diventare una nuova forma di espressione artistica che ormai si batte a pari merito con le più importanti e prestigiose opere della settima arte.
Uno dei fantastici promo della nuova stagione.
In Twin Peaks ci sono già tutti gli elementi che faranno grande il cinema di Lynch, la ricerca morale attraverso l'introspezione, l'importanza dell'inconscio e del subconscio, la visionarietà che è espressione diretta del percorso che il regista e sceneggiatore fa fare a tutti i suoi personaggi (soprattutto a quelli positivi) che non sono mai gli stessi quando le vicende terminano.


Certamente il re-watch del titolo va fatto con la coscienza di chi sa contestualizzare, comprendendo i motivi di determinate ingenuità nella sceneggiatura oppure gli eccessi di alcune interpretazioni: erano gli anni novanta, una decade che iniziava sulle macerie degli anni ottanta, prolifici artisticamente ma spesso eccessivi e omologanti, c'era un ansia di cambiamento nella musica come nel cinema e nelle arti grafiche, e soprattutto c'era ancora l'ombra della strabordante epoca precedente. Twin peaks si colloca proprio in quel momento e questo è il suo più grande pregio e il suo più grande difetto.
In ogni caso, prima di gettarvi nella nuova stagione, recuperate le due di cui abbiamo appena parlato, ne varà la pena in ogni caso.

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